

Morgese (D.C.): Quando l’ordinanza funziona… ma con effetti collaterali imprevisti
A Ravenna, tra Piazza Resistenza e Piazza Baracca – ovvero proprio lungo il passaggio principale tra turismo e centro storico – qualcuno ha pensato bene di esprimere il proprio disagio non con un confronto civile, ma con spray, insulti e fotografie stampate.
Insomma: non bevono più, come da ordinanza dell’assessore… ma adesso si dedicano al bullismo da muro.
Fotomontaggi, insulti personali, offese sessiste e vere e proprie accuse a colpi di bomboletta. Siamo passati dal decoro urbano alla “vendetta da sottoscala”, messa in scena su una delle mura più visibili della città.
Noi della Democrazia Cristiana non possiamo non notare – con un sorriso amaro – che il proibizionismo ha fatto effetto: i bicchieri si sono svuotati, ma le bombolette si sono riempite.
La situazione è grave, ma purtroppo anche ridicola. Che adulti o peggio minorenni si prestino a questo tipo di violenza gratuita, trasformando lo spazio pubblico in una lavagna di rancore personale, è un segnale preoccupante di degrado non solo urbano, ma anche sociale e culturale.
Per questo, chiediamo:
Il ripristino immediato del decoro nella zona in questione.
Un intervento culturale e civico che trasformi il vandalismo in espressione guidata: street art sì, bullismo no.
Un serio momento di riflessione da parte delle istituzioni sulla qualità delle relazioni sociali nei nostri quartieri.
Ravenna merita di essere un esempio di civiltà, non di frustrazione pubblica.
La libertà di espressione è sacrosanta, ma l’insulto e l’umiliazione pubblica non sono forme di comunicazione democratica. Sono il sintomo di una comunità che ha smarrito il senso del rispetto.
Firmato,
Democrazia Cristiana – Segreteria Provinciale di Ravenna
Giovanni Morgese, Segretario Provinciale