
La nota di Giovanni Morgese e Stefano Bandini (Democrazia Cristiana)
“L’Assessorato alla sicurezza dovrebbe fare molto di più per garantire la sicurezza dei cittadini e delle attività economiche, partendo da un punto rimasto troppo a lungo irrisolto: definire procedure chiare, semplici e rapide per l’autorizzazione all’installazione di telecamere private che riprendono porzioni di suolo pubblico – come marciapiedi e spazi antistanti i locali – strumenti oggi indispensabili per prevenire furti e atti vandalici”, rilevano in una nota Giovanni Morgese, vice segretario regionale della Democrazia Cristiana, e Stefano Bandini, dirigente nazionale alla sicurezza .
“L’ennesimo episodio di tentato furto in Viale della Lirica dimostra quanto sia urgente potenziare la rete di videosorveglianza e superare lacune che, da anni, ostacolano l’impegno dei cittadini e degli operatori economici. Senza regole chiare e senza una pubblica amministrazione capace di accompagnare chi vuole tutelare il proprio lavoro e la propria sicurezza, ogni sforzo rischia di rimanere vano”.
“Un quadro normativo chiaro – spiegano Morgese e Bandini – c’è già: va applicato”.
“Le norme non mancano: dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) al D.Lgs. 101/2018, fino al provvedimento del Garante Privacy dell’8 aprile 2010, esiste già un quadro giuridico preciso che tutela i diritti dei cittadini e consente l’uso delle telecamere per fini di sicurezza, con limiti ben definiti su campo visivo, cartellonistica e tempi di conservazione delle immagini”.
Cosa spetta al Comune:
“Aggiornare e semplificare il regolamento comunale sulla videosorveglianza, chiarendo come i privati possano richiedere autorizzazioni per riprendere porzioni di area pubblica.
Ridurre i tempi burocratici per ottenere tali permessi, oggi spesso lunghi e incerti.
Integrare le telecamere private con la rete pubblica, costruendo un sistema efficace di prevenzione e supporto alle forze dell’ordine.
Assicurare segnaletica chiara e informazione trasparente alla cittadinanza, come previsto dal Garante.
Promuovere campagne informative e tavoli di confronto per coinvolgere cittadini e commercianti nella sicurezza partecipata”.
Il contributo dei privati
“Installare telecamere conformi alle norme, segnalando la presenza degli impianti con cartelli informativi.
Richiedere l’autorizzazione al Comune quando l’inquadratura include parti di area pubblica.
Conservare le immagini per un massimo di 7 giorni, salvo richieste delle autorità competenti.
Garantire la sicurezza dei dati raccolti e il rispetto dei diritti delle persone riprese”.
La posizione della Democrazia Cristiana
«La sicurezza – dichiarano Morgese e Bandini – non può essere lasciata all’improvvisazione né gestita con lentezza burocratica. Serve un Comune che eserciti davvero il proprio ruolo di guida, fissando regole aggiornate e accompagnando cittadini e imprese nella protezione del territorio”.