COMUNICATO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA DI RAVENNA
Fusignani minimizza, ma i fatti lo smentiscono: la criminalità c’è, eccome. Anche quella organizzata.

Morgese – Bandini – Furfari D.C.:La Democrazia Cristiana di Ravenna respinge con forza le dichiarazioni del vicesindaco Eugenio Fusignani, che continua ostinatamente a ridurre la grave emergenza sicurezza in atto a un semplice fenomeno giovanile, parlando di “maranza” e di “percezione alterata” dei cittadini. Una lettura fuorviante e, purtroppo, politicamente comoda.

I cittadini non vivono una “percezione”, vivono la realtà concreta di accoltellamenti, risse, spaccio, occupazioni abusive e degrado crescente. E a questa realtà si aggiunge un elemento che Fusignani finge di ignorare: la presenza documentata e processualmente accertata di organizzazioni mafiose nel nostro territorio.

I dati parlano chiaro:

  • Il processo “Radici”, conclusosi nel gennaio 2025, ha portato a quasi 90 anni di carcere per affiliati a Camorra e ’Ndrangheta operanti anche nel ravennate. Si parlava di riciclaggio, estorsioni, usura e infiltrazioni in imprese turistiche ed edilizie.
  • Le indagini “Scramble” e altre operazioni degli anni precedenti hanno fatto emergere la presenza stabile dei clan Mazzaferro e Bellocco nella nostra provincia, soprattutto nelle aree di Conselice, Sant’Alberto e nel comparto del porto.
  • La Prefettura di Ravenna, lungi dal ridurre tutto a “fenomeni giovanili”, ha posto sotto osservazione il porto, le imprese legate al PNRR e i settori della logistica e della ristorazione per rischio di infiltrazione mafiosa.

Altro che “non è criminalità organizzata”: lo è, ed è presente a Ravenna. Lo dicono i tribunali, le forze dell’ordine, la Guardia di Finanza, non l’opposizione.

Fusignani, invece di convocare riunioni e poi derubricare tutto a disagio sociale, dovrebbe chiedere scusa ai cittadini per anni di immobilismo e per aver politicamente fallito sul tema più importante per ogni comunità: la sicurezza e la legalità.

La Democrazia Cristiana chiede:

  • Le dimissioni del vicesindaco con delega alla Sicurezza, ormai del tutto delegittimato.
  • Un piano straordinario per la sicurezza urbana, con la riattivazione dei presìdi nei quartieri e un piano concreto di prevenzione e contrasto.
  • Una Commissione speciale antimafia comunale, con accesso agli atti sulle interdittive e sui rapporti tra appalti pubblici e soggetti privati a rischio.

Smettiamola di parlare di “percezione”. Ravenna merita di vivere nella verità e nella sicurezza.

Giovanni Morgese
Segretario provinciale – Democrazia Cristiana Ravenna

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