A seguito delle recenti dichiarazioni dell’assessore Fusignani sulla gestione della sicurezza in città, Giovanni Morgese (Democrazia Cristiana per Ravenna), esprime, in un’intervista, la sua visione sul tema, per “costruire una migliore soluzione, sottolineando come la situazione di degrado urbano e sociale, di non semplice gestione, richieda comunque strumenti in più, rispetto alle consuete misure amministrative di cui parla Fusignani”.

La sicurezza non è solo una questione di provvedimenti amministrativi

“Quando parliamo di garantire sicurezza concreta e lotta al degrado, non possiamo limitarci a pensare di risolvere il problema attraverso l’applicazione di sanzioni pecuniarie o di contravvenzioni verso chi delinque abitualmente, per tendenza o per effetto di grave emarginazione o dipendenze da sostanze” ha dichiarato Morgese. “La realtà è che le persone coinvolte in atti di vandalismo, maneggio di droga, compimento di furti e violazioni di altri regolamenti non vengono dissuase da un pezzo di carta del quale spesso neppure comprendono i contenuti e il significato giuridico. E’ un messaggio che non viene ‘colto’ e che per questo resta un monito, una censura cadute nel vuoto”, ha continuato Morgese, commentando la denuncia dell’assessore Fusignani riguardo l’indifferenza di alcuni soggetti ai provvedimenti presi per contrastare il degrado.

Secondo Morgese, rappresentante della Democrazia Cristiana, la vera sicurezza si costruisce “con un’azione continuativa sul campo, che prevenga ed impedisca, e vada ben oltre l’applicazione di norme. Bisogna poi pensare ad atti concreti per il recupero di chi è fuori legge. Non possiamo delegare tutto a misure passive, come la sorveglianza ‘a posteriori’ attraverso le telecamere. È necessaria la presenza attiva e costante sul territorio, rendere gli abituali ritrovi di bivacco e degrado ‘inospitali’ a chi crea insicurezza, con presidi permanenti, stabulazioni fisse di polizia locale, se necessario dell’esercito (es. stazione ferroviaria ed aree monumentali) perché solo così si può prevenire e non semplicemente reagire’, ha aggiunto Morgese.

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“Sicurezza a Ravenna? Servono soluzioni efficaci”

25 Gennaio 2025

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Giovanni Morgese, Democrazia Cristiana di Ravenna
Giovanni Morgese, Democrazia Cristiana di Ravenna

Intervista a Giovanni Morgese della Democrazia Cristiana

A seguito delle recenti dichiarazioni dell’assessore Fusignani sulla gestione della sicurezza in città, Giovanni Morgese (Democrazia Cristiana per Ravenna), esprime, in un’intervista, la sua visione sul tema, per “costruire una migliore soluzione, sottolineando come la situazione di degrado urbano e sociale, di non semplice gestione, richieda comunque strumenti in più, rispetto alle consuete misure amministrative di cui parla Fusignani”.

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La sicurezza non è solo una questione di provvedimenti amministrativi

“Quando parliamo di garantire sicurezza concreta e lotta al degrado, non possiamo limitarci a pensare di risolvere il problema attraverso l’applicazione di sanzioni pecuniarie o di contravvenzioni verso chi delinque abitualmente, per tendenza o per effetto di grave emarginazione o dipendenze da sostanze” ha dichiarato Morgese. “La realtà è che le persone coinvolte in atti di vandalismo, maneggio di droga, compimento di furti e violazioni di altri regolamenti non vengono dissuase da un pezzo di carta del quale spesso neppure comprendono i contenuti e il significato giuridico. E’ un messaggio che non viene ‘colto’ e che per questo resta un monito, una censura cadute nel vuoto”, ha continuato Morgese, commentando la denuncia dell’assessore Fusignani riguardo l’indifferenza di alcuni soggetti ai provvedimenti presi per contrastare il degrado.

Secondo Morgese, rappresentante della Democrazia Cristiana, la vera sicurezza si costruisce “con un’azione continuativa sul campo, che prevenga ed impedisca, e vada ben oltre l’applicazione di norme. Bisogna poi pensare ad atti concreti per il recupero di chi è fuori legge. Non possiamo delegare tutto a misure passive, come la sorveglianza ‘a posteriori’ attraverso le telecamere. È necessaria la presenza attiva e costante sul territorio, rendere gli abituali ritrovi di bivacco e degrado ‘inospitali’ a chi crea insicurezza, con presidi permanenti, stabulazioni fisse di polizia locale, se necessario dell’esercito (es. stazione ferroviaria ed aree monumentali) perché solo così si può prevenire e non semplicemente reagire’, ha aggiunto Morgese.

Una città che coinvolge i cittadini : Morgese ha sottolineato come la sicurezza debba essere intesa anche come “coesione sociale”

“La sicurezza non è fatta solo di repressione. Deve esserci anche una forte partecipazione della cittadinanza, con eventi pubblici e attività artistiche che possano ridare vita ai quartieri più degradati e far sentire la comunità più unita e sicura”, ha affermato.

“Non dobbiamo pensare che la sola presenza delle forze dell’ordine possa risolvere i problemi di sicurezza. La sicurezza si costruisce anche con la cultura, con la partecipazione e con il recupero degli spazi pubblici. È necessario che i cittadini diventino attori principali del cambiamento”, ha spiegato Morgese.

Una strategia più ampia e concreta

“Non possiamo più permetterci di essere rassegnati. La sicurezza non è l’assenza di disordini, ma una vera e propria costruzione quotidiana di un ambiente in cui i cittadini possano sentirsi liberi e protetti”, ha concluso Giovanni Morgese, lanciando un appello a tutte le forze politiche affinché “vengano adottate politiche più articolate e mirate”.

La Democrazia Cristiana di Ravenna chiede, infatti, che “la sicurezza venga affrontata con una visione più ampia, che vada oltre la semplice repressione e comprenda politiche di inclusione, prevenzione e intervento attivo sul territorio”.

Morgese ha concluso l’intervista ribadendo che “la sicurezza deve essere il frutto di una strategia condivisa che metta insieme istituzioni, cittadini e forze dell’ordine. Solo così Ravenna potrà tornare ad essere una città sicura e vivibile per tutti.”

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