COMUNICATO STAMPA

Non è proprio necessario essere esperti di bilanci per denotare l’ipocrisia e l’incoerenza della sinistra nel documento di bilancio comunale. La giunta modenese di sinistra vuole aumentare imposte e tasse. Le imposte sono l’Irpef e l’IMU e le tasse sono la Tari. E l’istanza motivazionale ha un che di populista: “un bilancio che guarderebbe agli ultimi”. Il contraltare? Un altro colpo basso per la distruzione del ceto medio.
Certo non è una novità, visto il rubinetto facile dell’addizionale Irpef ed il solito silenzio di alcuni modenesi pronti a soffrire di qualunque istanza fittizia, purché proferita dal PD. Questa volta, però, l’amministrazione è caduta nel tranello da lei stessa teso. Fino a dicembre dell’anno scorso la sinistra era in piazza per la rivolta sociale contro il governo Meloni (cavalcata da CGIL, accompagnato da UIL in piazza e negli scioperi), al quale chiedeva di non alzare le imposte e di aumentare le pensioni, e il governo lo ha fatto. Come conseguenza, i comuni PD della provincia di Modena mesti e rientranti nei loro municipi hanno dichiarato che, a loro discolpa, erano costretti ad aumentare l’Irpef. Ognuno si è inventato una motivazione diversa, dimostrando non altro che incoerenza e incapacità di gestire la spesa. Chi ci rimette siamo noi cittadini modenesi intestatari di redditi: siamo di nuovo presi come giroconto dal Comune Di Modena.
Quello che Roma dà Modena lo toglie.
In una qualsiasi famiglia quando i redditi calano si taglia la spesa, sempre e comunque prudente. Nelle necessità straordinarie si ricorre al credito; allorché risulta ancora più necessario ridurre o tagliare la spesa superflua essendovene di nuova riferita alle rate da pagare. Le amministrazioni pubbliche, invece, sono abituate a spendere perché tanto ci sono sempre i soldi dei cittadini.
Vuotare le casse e aumentare il debito: ecco il manifesto di queste amministrazioni. Si arrangerà chi viene dopo, ma a pagare siamo sempre noi, i cittadini.
Come ripeteva spesso la Thatcher non esistono soldi pubblici, i soldi sono soltanto dei cittadini. Certo che, i soldi quando escono dalle tasche dei contribuenti diventano ad uso di tutti, ma chi li amministra deve sempre tenere a mente che quei soldi sono duplicamente, nel darli e nel riceverli, dei cittadini. Pertanto, devono essere amministrati con competenza e prudenza, nel rispetto della comunità contribuente stessa: noi modenesi.

Camillo Po. Matteo Zaccarelli

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