
Intervento della Democrazia Cristiana di Ravenna con Giovanni Morgese e Mauro Bertolino
“In merito alle gravi problematiche sollevate dai richiedenti asilo in merito alle condizioni nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Ravenna, riteniamo fondamentale richiamare l’attenzione sulle cause più profonde che stanno alimentando questa situazione. Non basta limitarsi a una semplice gestione del fenomeno migratorio: serve un vero e proprio progetto di integrazione che affronti le difficoltà quotidiane di chi arriva in Italia in cerca di protezione e di speranza.

“Centri di Accoglienza Straordinaria, proteste legittime”
28 Gennaio 2025
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Intervento della Democrazia Cristiana di Ravenna con Giovanni Morgese e Mauro Bertolino
“In merito alle gravi problematiche sollevate dai richiedenti asilo in merito alle condizioni nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Ravenna, riteniamo fondamentale richiamare l’attenzione sulle cause più profonde che stanno alimentando questa situazione. Non basta limitarsi a una semplice gestione del fenomeno migratorio: serve un vero e proprio progetto di integrazione che affronti le difficoltà quotidiane di chi arriva in Italia in cerca di protezione e di speranza.
Il problema della sicurezza, che è al centro di tante discussioni in città, non può essere risolto se non con un approccio integrato che favorisca l’inclusione dei richiedenti asilo. Senza adeguate possibilità di lavoro, formazione linguistica e inserimento sociale, le persone rischiano di essere abbandonate a sé stesse, creando terreno fertile per il risentimento e l’intolleranza. L’esclusione sociale è una delle principali cause di emarginazione, e in molte periferie delle grandi città europee questo ha avuto conseguenze devastanti, alimentando il rischio di radicalizzazione e di comportamenti violenti.
La nostra posizione non è ideologica: non si tratta di essere favorevoli o contrari all’immigrazione, ma di considerare l’immigrazione come una questione di capacità amministrativa. Questo vuol dire mettere in atto politiche che vadano oltre la gestione emergenziale, e che puntino su un’integrazione concreta e sostenibile. È necessario creare opportunità lavorative, migliorare l’accesso ai servizi e garantire a tutti la possibilità di un percorso di inclusione che li renda parte attiva della comunità.
La povertà e la marginalizzazione, se non affrontate con decisione, non solo rappresentano una violazione dei diritti umani, ma possono anche minare la coesione sociale e incrementare il rischio di conflitti interni. Oggi, sempre più frequentemente, leggiamo di episodi di odio e di intolleranza anche nelle nostre città, segno di un malessere che non può essere ignorato. Le politiche di accoglienza devono essere accompagnate da un sistema di supporto che aiuti queste persone a integrarsi e a contribuire positivamente alla società.
Invitiamo quindi le istituzioni locali, a cominciare dalla Prefettura, ad ascoltare con maggiore attenzione le richieste legittime dei richiedenti asilo e a farsi carico delle criticità evidenziate. Perché solo con un approccio serio e umanamente responsabile potremo risolvere non solo i problemi legati alla sicurezza, ma anche quelli della giustizia sociale e dell’integrazione, evitando che la povertà e l’esclusione sociale diventino un terreno fertile per l’intolleranza e la violenza