In questo preciso momento storico l’Europa si trova ad un bivio. Negli ultimi decenni la popolazione si è risollevata dalla povertà; guerre, carestie e malattie sono diminuite. Il nostro continente ha trovato nuovi percorsi per arrivare alla sua attuale forma, che pur non essendo perfetta rappresenta un modello considerato positivamente in tutto il mondo. Oggigiorno questi progressi sono minacciati; è nostra responsabilità e nostro dovere salvaguardare i risultati conseguiti in passato. Anche se l’Unione europea rimane la seconda potenza economica mondiale, ci troviamo ad affrontare la forte concorrenza di altre potenze globali in termini sia di influenza economica che di sfide per il nostro sistema politico nonché, in alcuni casi, per i nostri stessi valori e principi. La Cina, ad esempio, con il suo progetto per una nuova Via della seta manifesta una rinnovata ambizione economica e geopolitica. In aggiunta a questi fenomeni, la pandemia che ha segnato il 2020 ha messo in luce la dipendenza industriale e tecnologica dell’Europa in molti settori strategici. Le interdipendenze non sono più viste solo come fonte di sicurezza, ma anche come motivo di incertezza.Certamente, l’Europa è ancora il continente con i più alti indicatori di sviluppo al mondo, ma ha difficoltà a trovare il suo posto di fronte alle grandi potenze la cui crescente influenza sfugge al multilateralismo; e le nostre democrazie, eredi di venticinque secoli di storia, sono messe alla prova nella loro capacità di controllare il loro destino.

Questi fatti spingono la Democrazia Cristiana, la forza politica che è stata il motore principale dell’integrazione europea negli ultimi decenni, a rafforzarsi e a tornare a guidare un cambiamento significativo. Con il proposito di alimentare una nuova speranza, restiamo fedeli al nostro retaggio democratico cristiano, in particolare all’insegnamento sociale del cattolicesimo e del protestantesimo, consolidato ormai da duemila anni e basato sui principi di gestione etica, personalismo, sussidiarietà, responsabilità e solidarietà. Ci consideriamo eredi riconoscenti di chi ci ha preceduto e, forti di questo retaggio, guardiamo al futuro senza restare bloccati nel passato.

A livello amministrativo abbiamo stretto accordi con forze politiche che potrebbero non sembrare “coerenti” con il messaggio sopra indicato. In particolare in Emilia Romagna abbiamo stretto alleanze prevalentemente con il così detto “centro destra” dove la componente di CENTRO era considerata importante. In altri casi abbiamo deciso di appoggiare il centro sinistra perché il candidato sindaco e le forze politiche che lo appoggiano hanno trovato con la Democrazia Cristiana una “armonia” politica che la destra non ha voluto trovare.

La DC è quella forza politica che non si comporta nelle alleanze come ritiene più conveniente per “sé” ma guarda esclusivamente al BENE COMUNE.

Buon voto a tutte e tutti e soprattutto andiamo a VOTARE perché se non esprimiamo il nostro voto diamo ad “altri” la facoltà di decidere per noi.

Ad Maiora

Giorgio Cavazzoli

Vice commissario regionale della Democrazia Cristiana in Emilia Romagna

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