Esimio Calenda, passi quello che lei pensa e dice di Cuffaro. Anche se, vorrei dirle che la storia dell’uomo è diversa da quella che lei pensa di sapere. Ha rispettato la sentenza e ha vissuto il carcere con sofferenza e dignitosamente. Dopo un excursus di rieducazione e risocializzazione è stato riabilitato. Possiamo dire, costituzionalmente parlando, che è una vittoria dello Stato.
Ma per favore On Calenda non dica e non pensi male di tanti dirigenti della DC che in ogni regione d’Italia siamo persone perbene e abbiamo tutto il diritto di fare politica e di candidarci.
Noi dirigenti della DC non abbiamo avuto nulla da dire quando nelle liste di Azione per le regionali in Sicilia avete candidato figli di condannati per associazione mafiosa e con gli stessi lei si è fatto fotografare. Noi della DC siamo convinti che nulla c’entrano i figli con le colpe dei padri. Lei invece parrebbe sia convinto che i dirigenti DC debbano essere giudicati per le colpe di Cuffaro. Bizzarra posizione, magari nasconde altri intenti.
Giuseppe Di Franco
Direttivo nazionale DC