La Cieca Obbedienza Militare e la Polizia Democratica: Una Riflessione sulla Legge 121/81

di Giovanni Morgese

La Legge 121/81, adottata più di quattro decenni fa, ha rappresentato un passo importante per la riforma delle forze di polizia italiane, mirando a separare le funzioni militari da quelle civili e inquadrando l’Arma dei Carabinieri come una forza di polizia civile sotto il controllo del Ministero dell’Interno. Sebbene questa legge abbia cercato di modernizzare la struttura dell’Arma, rimane un’importante questione irrisolta: come conciliare la tradizionale obbedienza militare con i principi di una polizia democratica?

L’Equilibrio tra Disciplina e Responsabilità

La cieca obbedienza militare è un principio fondamentale nelle forze armate, dove è essenziale l’esecuzione rapida e senza indugi degli ordini. Tuttavia, quando un corpo come l’Arma dei Carabinieri, che ha compiti di ordine pubblico e protezione dei diritti civili, è chiamato a operare come forza di polizia civile, tale principio può entrare in contrasto con i valori di una società democratica.

In una polizia democratica, ogni agente non è solo un esecutore di ordini, ma deve essere anche responsabile delle proprie azioni, tutelando i diritti e le libertà dei cittadini. La Legge 121/81 ha cercato di risolvere questo problema, ma la struttura militare dell’Arma dei Carabinieri rimane ancora sostanzialmente invariata, e ciò può rendere difficile l’applicazione piena di questi principi, soprattutto in contesti che richiedono un’interpretazione dei diritti e delle leggi.

La Questione della Smilitarizzazione

Uno degli aspetti più dibattuti riguarda la smilitarizzazione dell’Arma dei Carabinieri, che molti ritengono necessaria per garantire una polizia civile che rispetti pienamente i diritti dei cittadini e operi in modo completamente democratico. La Legge 121/81, pur cercando di separare le funzioni civili e militari, non ha mai portato a una smilitarizzazione totale del corpo. La sua struttura militare, infatti, è rimasta intatta, con alcune funzioni ancora riconducibili alla difesa nazionale, e questo ha reso parziale l’attuazione della legge stessa.

Una smilitarizzazione completa potrebbe garantire che gli agenti dell’Arma dei Carabinieri possiedano maggiore autonomia operativa e decisionale, assicurando che le loro azioni siano sempre in linea con i principi democratici, in un quadro di responsabilità individuale. Questo sarebbe fondamentale per garantire una maggiore compatibilità tra la struttura dell’Arma e i valori democratici che la nostra Costituzione promuove.

Una Polizia al Servizio della Democrazia

La cieca obbedienza trova la sua naturale collocazione nelle forze armate, ma in una polizia che opera per tutelare i diritti civili e le libertà individuali, è necessario che ogni agente possa esercitare il proprio giudizio e la responsabilità in base alle leggi e ai principi democratici. Questo implica una separazione tra l’ordine militare, che si basa su una gerarchia rigida, e il ruolo di polizia civile, che deve essere improntato alla tutela dei diritti e della libertà dei cittadini.

In questo senso, la Legge 121/81 ha posto le basi per una maggiore separazione tra le funzioni militari e quelle civili, ma la sua applicazione piena e completa non è ancora stata raggiunta. Solo attraverso una riflessione più approfondita su questi temi sarà possibile trovare un equilibrio che permetta all’Arma dei Carabinieri di operare pienamente come corpo di polizia civile, rispettando le esigenze di sicurezza e tutela dei diritti civili in modo democratico.

Conclusione: Una Riforma Necessaria

La Legge 121/81 ha svolto un ruolo fondamentale nel cercare di separare le funzioni civili e militari all’interno dell’Arma dei Carabinieri, ma le sfide per garantire un vero equilibrio tra disciplina e responsabilità individuale rimangono. Un ulteriore passo verso una smilitarizzazione completa dell’Arma dei Carabinieri, in linea con i principi democratici, potrebbe rappresentare una soluzione per rendere il corpo ancora più adeguato alla protezione dei diritti e delle libertà dei cittadini. Solo con un adeguamento della struttura dell’Arma a questi principi potremo considerarla completamente in sintonia con i valori democratici della nostra Costituzione.

Giovanni Morgese

Responsabile Dipartimento Sicurezza e Rapporti con le forze dell’ordine e le forze armate della DC in Emilia Romagna

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