“La Democrazia Cristiana esprime preoccupazione per lo stato di manutenzione degli argini dei corsi d’acqua che attraversano il nostro territorio. Da tempo, i cittadini ravennati sono costretti a fare i conti con una situazione sempre più critica: argini sporchi, erosi dalle ultime fiumane, e ostruzioni da detriti che compromettono il deflusso delle acque, aumentando il rischio di esondazioni e danni alle abitazioni e alle attività economiche locali.

Come ben noto, gli argini del nostro territorio sono danneggiati e inadeguati. Il lungo accumulo di plastica, rami, tronchi e materiali di vario genere, accumulati durante le piene dei fiumi, è una minaccia concreta. In particolare, rami e tronchi di dimensioni considerevoli sono incagliati sotto ai ponti, come nel caso del fiume Savio nella località Matellica, impedendo il regolare deflusso dell’acqua e aumentando i rischi di blocchi e allagamenti. Le “chiuse” in località San Bartolo, Borgo Sisa e Coccolia, sono un ulteriore esempio di un sistema idraulico fragile che necessita urgente intervento.

Non possiamo più accettare che la responsabilità per la pulizia, la manutenzione e la sicurezza degli argini venga rimpallata continuamente tra le istituzioni – Regione, Provincia, Comune e Consorzio di Bonifica. La Democrazia Cristiana chiede un impegno concreto e coordinato tra tutti gli enti preposti, per garantire che il nostro territorio sia protetto in modo adeguato e tempestivo.

Prendiamo ad esempio il caso di *Traversara*, dove una manutenzione regolare e puntuale degli argini ha permesso interventi rapidi in caso di necessità. Questo modello di gestione integrata deve essere esteso a tutto il territorio ravennate, per evitare rischi di esondazioni come quelli vissuti nel maggio 2023, ancora vivi nella memoria dei cittadini.

Le normative e competenze vigenti

La gestione e manutenzione degli argini sono disciplinate da diverse normative nazionali e regionali. In particolare, la **Legge 183/1989** (legge di riforma della difesa del suolo) stabilisce la responsabilità degli enti locali per la manutenzione delle opere idrauliche, mentre la **Legge 1150/1942** (Legge Urbanistica) definisce il piano regolatore delle acque e le modalità di intervento.

Inoltre, la Legge Regionale 24/2011 (Norme per la protezione e la gestione delle risorse idriche) attribuisce alla Regione la responsabilità di promuovere la gestione integrata dei corsi d’acqua, con il coinvolgimento dei Consorzi di Bonifica per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli argini. Tuttavia, la suddivisione delle competenze tra Regione, Provincia, Comuni e Consorzi di Bonifica non può continuare a comportare inefficienze, con il rischio di compromettere la sicurezza del territorio.

Le nostre richieste sono chiare:

1. Un piano di manutenzione straordinaria per il ripristino e il rafforzamento degli argini, con interventi strutturali laddove necessario.

2. La rimozione dei detriti da tutti i corsi d’acqua, con una pulizia regolare e tempestiva.

3. Un coordinamento tra gli enti locali e i consorzi di bonifica, per evitare inefficienze e conflitti di competenza.

4. L’attuazione di un piano di gestione integrata che preveda un monitoraggio continuo delle condizioni degli argini e delle infrastrutture idrauliche.

5. Un maggiore coinvolgimento dei cittadini e delle realtà locali, per creare una rete di sorveglianza e prevenzione.

La Democrazia Cristiana è pronta a fare la propria parte per tutelare la sicurezza del nostro territorio e prevenire i danni causati dalle esondazioni, rispondendo concretamente alle esigenze dei cittadini ravennati.”

Giovanni Morgese Segretario D.C. comunale

Mauro Bertolino Segretario D.C.  provinciale

Lascia un commento