
Comunicato Stampa – Democrazia Cristiana Emilia-Romagna
Morgese e Cavazzoli (DC): “Il sindaco Lepore faccia un passo indietro sul progetto delle pipe per crack e apra al confronto con l’opposizione”
La Democrazia Cristiana, attraverso i vice segretari regionali Giovanni Morgese e Giorgio Cavazzoli, esprime forte preoccupazione per l’iniziativa del Comune di Bologna di distribuire pipe per crack nell’ambito delle politiche di riduzione del danno.
Pur riconoscendo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea inseriscono la riduzione del danno tra le strategie sanitarie per contenere i rischi del consumo di sostanze stupefacenti, ricordiamo che in Italia vige il Testo Unico sugli stupefacenti (D.P.R. 309/1990), che vieta produzione, traffico e consumo di droga. Ogni intervento deve essere quindi attentamente valutato per non dare adito ad ambiguità che rischiano di trasformarsi in messaggi di legittimazione all’uso.
I numeri del SERT di Bologna dimostrano l’entità del fenomeno:
- nel 2023 oltre 3.700 persone sono state prese in carico, di cui 2.512 per sostanze illegali;
- nel 2024 i casi sono saliti a 3.850, con un aumento tra i giovani under 30 legato soprattutto a cocaina e crack;
- nel 2025, nei soli primi sei mesi, sono già stati seguiti circa 2.100 utenti, con una proiezione di oltre 4.000 a fine anno.
Alla luce di questi dati, appare evidente che la sola distribuzione di pipe non può contenere l’emergenza: al contrario, rischia di banalizzare l’uso di droghe e di confondere l’opinione pubblica, mentre il problema reale cresce in modo costante.
La Democrazia Cristiana chiede quindi al sindaco Matteo Lepore di fare un passo indietro su questa misura e di aprire un tavolo di confronto con l’opposizione e con tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale, per definire insieme una strategia di contrasto alle tossicodipendenze che sia rispettosa della legge, fondata su evidenze scientifiche e capace di garantire sicurezza e dignità sociale.
La vera risposta al disagio giovanile e alle dipendenze deve essere educativa, preventiva e comunitaria, sostenendo le famiglie e rafforzando i percorsi di recupero, non con interventi che rischiano di generare confusione e divisione.
Giovanni Morgese – Giorgio Cavazzoli Vice Segretari Regionali Democrazia Cristiana Emilia-Romagna