
La Dottrina Sociale della Chiesa: Un Faro per la Giustizia e la Dignità Umana.
Ci troviamo oggi a riflettere su un tema di fondamentale importanza, che da secoli guida la Chiesa nel suo impegno per un mondo più giusto e fraterno: la Dottrina Sociale della Chiesa. Non si tratta di un semplice insieme di precetti morali, ma di un vero e proprio faro che illumina le complesse realtà del nostro tempo, offrendo principi e orientamenti per costruire una società che riconosca e promuova la dignità di ogni persona.
Nata dall’osservazione attenta della realtà e dalla riflessione sul Vangelo, la Dottrina Sociale della Chiesa è un corpo di insegnamenti che si è sviluppato nel corso dei secoli, a partire dalla Rerum Novarum di Leone XIII, fino alle più recenti encicliche come la Laudato Si’ di Papa Francesco. È una dottrina in continua evoluzione, capace di adattarsi ai cambiamenti storici e alle nuove sfide, pur mantenendo saldi i suoi pilastri fondamentali.
Quali sono, dunque, questi pilastri?
Innanzitutto, la dignità inalienabile di ogni persona umana. Questo è il punto di partenza e il fine ultimo di ogni azione sociale. Ogni uomo e ogni donna, creato a immagine e somiglianza di Dio, possiede un valore intrinseco che non dipende dalla sua condizione sociale, economica o culturale. Riconoscere e promuovere questa dignità significa lottare contro ogni forma di discriminazione, ingiustizia e sfruttamento.
Da questo principio deriva il concetto di bene comune. Non possiamo pensare al nostro benessere individuale senza considerare quello di tutti. Il bene comune è l’insieme di quelle condizioni sociali che permettono a gruppi e a singoli di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente. Questo richiede la collaborazione di tutti, la solidarietà e la sussidiarietà, affinché nessuno sia lasciato indietro.
Un altro pilastro fondamentale è la destinazione universale dei beni. La terra e i suoi frutti sono stati creati per tutti. Questo non nega il diritto alla proprietà privata, ma lo subordina alla necessità di garantire a ogni persona i mezzi per vivere una vita degna. Significa che dobbiamo gestire le risorse del pianeta in modo responsabile, pensando alle generazioni future e ai più poveri.
E ancora, la solidarietà e la sussidiarietà. La solidarietà ci spinge a sentirci responsabili gli uni degli altri, a condividere le gioie e i dolori, a costruire relazioni di fraternità. La sussidiarietà, invece, ci insegna che ciò che può essere compiuto a un livello inferiore non deve essere delegato a un livello superiore. Questo valorizza l’autonomia delle persone e delle comunità, promuovendo la partecipazione e la responsabilità.
Cari amici, la Dottrina Sociale della Chiesa non è una teoria astratta, ma un richiamo all’azione. Ci interpella direttamente nelle nostre scelte quotidiane, nel nostro lavoro, nel nostro modo di consumare, nel nostro impegno civico e politico. Ci invita a essere costruttori di pace e di giustizia, a difendere i diritti degli ultimi, a prenderci cura della nostra casa comune.
In un mondo sempre più globalizzato, ma anche sempre più segnato da disuguaglianze e conflitti, la Dottrina Sociale della Chiesa offre una bussola preziosa. Ci invita a superare l’individualismo e l’indifferenza, a riscoprire il senso della comunità e della corresponsabilità.
Che possiamo, tutti insieme, fare nostra questa Dottrina, non solo comprendendone i principi, ma soprattutto incarnandoli nella nostra vita. Solo così potremo contribuire a costruire un mondo dove la dignità di ogni persona sia rispettata, dove la giustizia regni e dove la pace sia un bene condiviso.
I così detti VALORI NON NEGOZIABILI sono al centro della politica della Democrazia Cristiana e distinguono la DC da tutti gli altri partiti che non mettono tali principi alla base di ogni scelta politica e sociale.
Ad maiora
Giorgio Cavazzoli
Vice segretario vicario regionale della DC in Emilia Romagna