Ancora una persona che ha scelto di morire una sola volta, piuttosto che morire ogni giorno. Non un corpo a perdere ma un’anima che sarebbe stato giusto continuasse a vivere.
Una vita una storia che avrà pure commesso errori ma che non per questo non andava salvaguardata e come dice la nostra Costituzione rieducata e risocializzata.
Non è solo colpa del sistema carcerario e anche colpa dello Stato che non ha una cura particolare per questi suoi figli più difficili, è colpa nostra, noi gran parte di opinione pubblica, che continuiamo a pensare di questi uomini e di queste donne che è meglio buttare le chiavi delle celle.
È sacro il luogo dove dimora il dolore e per questo è sacra anche la cella chiusa da porte blindate.
Noi abbiamo il dovere di non impedire che la speranza apra la prospettiva al futuro e alla vita. Noi abbiamo il dovere di squarciare le alte mura cinte da filo spinato e costruire ponti d’amore di solidarietà e di rinnovata speranza.
Noi possiamo dare ai detenuti il passaporto per la vita.
Noi che amiamo la vita, proteggiamola sempre e dovunque.
Toto’ Cuffaro Segretario nazionale DC